Scrittore e drammaturgo spagnolo. Membro della Reale Accademia spagnola dal 1737
e dell'Arcadia di Roma, fu fondatore e primo direttore della Reale Accademia di
Storia. Seguace del Neoclassicismo francese, il suo nome rimane legato
soprattutto a due saggi, che ebbero vasta influenza nel diffondere in Spagna un
nuovo gusto teatrale. Risale al 1751 il
Discorso sulle tragedie spagnole,
dove, allo scopo di dimostrare che le tragedie spagnole non rispondevano ai
più stretti dettami classicistici, sottopose a un'attenta analisi le
tragedie di Lope de Vega, mettendone in luce le molte irregolarità. Il
discorso era accompagnato da un dramma scritto da lui stesso, quale esempio di
tragedia classica del tutto corrispondente alle regole. Nel 1753 pubblicò
il
Secondo discorso, contenente un'ampia indagine sull'apparato scenico,
considerato essenziale per una perfetta rappresentazione teatrale. Anche il
secondo discorso era accompagnato da una tragedia originale di
M.,
intitolata
Atàulfo. In seguito si orientò verso il teatro
inglese, aderendo alla poetica di J. Dryden e di J. Addison (Valladolid 1697 -
Madrid 1764).